NOVEMBER 2013

  • ALICE 1

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    Mi chiamo Alice.
    Ho quindici anni e netta la sensazione di non appartenere a questo mondo.
    C’è qualcosa di ingombrante che si libera solo nella musica, quando ballo. E’ una sensazione indescrivibile, una sbornia colossale senza alcol e senza droghe, la libertà dell’animo di volare.
    Non ho più paura di non piacere, mi dimentico di me, dei miei capelli ribelli, della mia faccia che non mi piace. Mi dimentico il mio nome, troppo significativo.
    Mi dimentico anche della gonna arancione, della vergogna di passarti davanti indifferente, delle risate di quelle sceme che dicono di essere mie amiche.

  • 21 RUE LA BOÉTIE

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    “Farò il ritratto a tua figlia disse Picasso, ma Anne Sinclair disse “No!” scappando spaventata “immaginandomi con gli occhi al centro del viso, una specie di faccia storta (è così che chiamavo i ritratti del periodo di Dora Maar e degli anni della guerra che non sono mai stati i miei preferiti)”.
    Il suo libro parla di suo nonno, Paul Rosemberg e dell’arte contemporanea che fu bollata dal nazismo come EK: Entartete Kunst, arte degenerata.www.europaquotidiano.it/2013/11/14/Il-tesoro-dei-nazisti-e-le-memorie- di- Anne-Sinclair

  • L’ALLURE DI UNA NEVROTICA SIMPATICA

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    Valeria Bruni Tedeschi: la simpatia, l’autoironia e le nevrosi di chi rischia di non passare per la cruna di un ago www.europaquotidiano.it/2013/11/09/Valeria-Bruni-Tedeschi-la-famiglia-è-il-mio-motore

  • UN CHÂTEAU EN ITALIE

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    Sono andata a vedere questo film da sola. Dopo essere fuggita da una giornata faticosa.
    Era rimasto solo un posto in ultima fila.
    Un film sulle apparenze. Sul fatto che spesso giudichiamo le persone per quello che hanno e non per quello che sono. Che sia un film autobiografico oppure no, mi è sembrato un film sull’infelicità, che spesso si nasconde dietro una falsa apparenza, sui legami familiari, che sono all’origine delle nostre nevrosi.
    Un film su una donna, su una famiglia che non sembra tale.
    Un film su una vita che cerca di fare posto alla vita. Un film alla ricerca di cose grandi. All’uomo che si è invaghito di lei dice che cerca l’amore, vuole dei figli, si siede su sedie miracolose. Lui odia masturbarsi in ospedale, non vuole figli. Eppure si amano. Lui cade dalla vespa, ha l’aria imbambolata, troppi ricci in testa, ma sembra il più simpatico, il più vero.
    Peccato che non sia autobiografico e che la regista Valeria Bruni-Tedeschi non abbia veramente piantato un nuovo ippocastano al posto del vecchio, malato.